Descrizione del tour
VIVERE IL SANTO
60,00 €
1° – SEDE – SAN GIOVANNI ROTONDO
Partenza per San Giovanni Rotondo. arrivo, Sistemazione in hotel nelle camere riservate,pernottamento.
2° – SAN GIOVANNI ROTONDO – MONTE S.ANGELO
Prima colazione in hotel, in mattinata visita ( libera ) ai luoghi sacri di Padre Pio,nel pomeriggio escursione ( libera ) a Monte Sant’Angelo, visita alla basilica di San Michele Arcangelo: famosa per essere stata costruita in una grotta, nel punto in cui è apparso l’Arcangelo.
In serata rientro in hotel, pernottamento.
3° – S. GIOVANNI ROTONDO – SEDE
Prima colazione in hotel, in mattinata, partenza per il rientro in sede
La quota comprende
Trattamento di Pernotatmento e Prima Colazione in Hotel 3 stelle a 50 m dal santuario – Iva tasse e percentuali di servizio
La quota non comprende
Pranzi e Cene , visite Guidate , trasferimenti e tutto quanto non espressamente indicato nella voce la quota Comprende
Su Richiesta è possibile prenotare con Noi
– Trasferimenti con auto/ taxi Privati dalla Stazione di Foggia
* Noleggio Minivan da 9 posti
* Noleggio auto
* Biglietteria Aerea dai Maggiorni Aeroporti
* Biglietteria Ferroviaria
* Biglietteria Navale
* Noleggio Bus da 9 a 54 Posti
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POSSIBILI ESCURSIONI
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Monte Sant’Angelo
Posto a 806 metri s.l.m, il centro garganico è situato in una posizione panoramica su uno sperone che domina la sottostante piana del Tavoliere e lo splendido Golfo di Manfredonia.
Noto in tutto il mondo per il santuario dedicato a San Michele Arcangelo, realizzato nella grotta dove tra il 490 ed il 493 avvenne l’apparizione dell’Arcangelo, ha avuto un considerevole sviluppo urbanistico e di popolazione già a partire dal V secolo dopo Cristo.
Visitata nei secoli da papi, re, imperatori, santi e semplici pellegrini, la grotta micaelica da secoli affascina i fedeli che qui si riuniscono per chiedere “la grazia a San Michele”.
La leggenda vuole che persino San Francesco vi si recò più volte in pellegrinaggio per far visita all’Arcangelo che ammaliò nei millenni bizantini, normanni, angioini e aragonesi; lo stesso fascino e la stessa spiritualità che convinsero Papa Giovanni Paolo II a farvi visita qualche anno fa.
Nel museo sito all’interno del santuario sono presenti alcuni reperti di frammenti scultorei rinvenuti dagli scavi e dalle varie campagne di restauri effettuati nella basilica di San Michele, altri reperti provengono dalla vicina Abbazia di Santa Maria di Pulsano, di recente rimessa a nuovo e ritrasformata in luogo di culto.
Al secolo XII appartengono i resti della Chiesa di San Pietro, poco distante dalla grotta dell’Arcangelo, che contiene la cosiddetta Tomba di Rotari (Re Longobardo), forse un antico battistero romanico, con uno splendido portale finemente scolpito. Nei presi di S. Pietro sorge maestosa la Chiesa di Santa Maria Maggiore con facciata ricca di elementi del romanico pisano e all’interno affreschi di derivazione bizantina (sec. XII-XIV). Nella zona nord-occidentale dell’abitato troviamo il castello, con una torre normanna voluta da Roberto il Guiscardo, restaurato nel XIII sec. da Federico II e successivamente intorno alla fine del sec. XV. Gradevole può essere la visita del rione medioevale Junno, molto ben conservato e caratterizzato da case bianche con tetti rossi, addossate le une alle altre e disposte gradevolmente a schiera.
Di interesse internazionale è certamente il Museo Civico delle Arti e Tradizioni Popolari del Gargano dedicato a Giovanni Tancredi, autore della prima raccolta etnografica di Puglia, visitato durante il Corso, che però versa in uno stato di totale abbandono, dovuto essenzialmente a lotte di campanile tra gli attuali gestori e chi vorrebbe rivalutarlo e rilanciarlo a dovere (leggi Parco Nazionale del Gargano).
Le festività: dal 28 al 30 settembre celebrazioni in onore di San Michele Arcangelo; il 16 agosto la Madonna della Luce e l’8 settembre la Madonna di Pulsano, presso l’omonima Abbazia
Il museo delle cere
Ubicato nel centro storico di San Giovanni Rotondo e precisamente in Via Pirgiano al civico 25, il Museo delle cere su Padre Pio, unico al mondo ad essere dedicato ad una figura della fede, permette da alcuni anni a turisti e pellegrini di effettuare un commovente viaggio a ritroso nel tempo attraverso alcune delle fasi salienti della vita del Santo del Gargano.
I conventi e i luoghi cari a San Pio
Vi consigliamo, dopo aver visitato i luoghi di Padre Pio a San Giovanni Rotondo di recarvi anche nelle altre città e negli altri conventi che hanno ospitato il Santo del Gargano:
> Pietrelcina (BN) – Il piccolo paese, posto a 13 Km a nord di Benevento, che ha dato i natali a San Pio;
> Morcone (BN) – Nel convento di Morcone, il 22 gennaio 1903, il giovane Francesco Forgione scelse la via di Francesco d’Assisi e divenne religioso con il nome di Fra’ Pio da Pietrelcina;
> Sant’Elia a Pianisi (CB) – E’ il luogo che ha ospitato più a lungo il Santo. Quattro anni, vissuti tra tante preghiere ed una serie di fenomeni soprannaturali;
> Campobasso-Monti – Nel 1905 Padre Pio fu inviato in questo convento per curarsi dalla malferma salute;
> San Marco la Catola (FG) – Padre Pio dimorò in questo convento in più di un’occasione;
> Serracapriola (FG) – Il convento dedicato a “Santa Maria delle Grazie” ospitò il frate, ancora giovane studente di teologia. La sua guida era Padre Agostino da San Marco in Lamis;
> Montefusco (AV) – E’ un luogo di passaggio per Padre Pio, che qui vi dimorò pochissime volte. Qui nel 1908 ricevette gli ordini minori e il suddiaconato;
> Gesualdo (AV) – In questo convento il Santo trascorse circa un mese. Qui si indottrinò di teologia morale;
> Venafro (IS) – Nel 1911 vi soggiornò per un paio di mesi, gravemente ammalato. Vi fu accompagnato da Padre Benedetto da San Marco in Lamis, allora Padre Provinciale;
> Foggia-Sant’Anna – Anche qui Padre Pio lottò più volte con il demonio.
La Foresta Umbra
è uno dei luoghi piu belli d’Italia, per la varietà di paesaggi e conseguentemente di habitat naturali.
La Foresta Umbra rappresenta il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano si sviluppa fino a circa 830 m. di altitudine. La foresta e millenaria e ha conservato quasi integralmente il suo manto vegetativo.
Facilmente immaginabile quanto sia preziosa la Foresta Umbra per tutti gli studiosi e amanti della flora e della fauna che popola questo territorio. La Foresta è molto frequentata anche da appassionati di fotografia naturalistica, che in tal modo realizzano scatti fantastici.( http://www.forestaumbra.com/)
La Via Sacra Langobardorum
La Via Sacra dei Longobardi nasce in contemporanea con l’apparizione di San Michele a Monte Sant’Angelo. Parte da San Marco in Lamis, dove sorgono maestosi il Convento di Santa Maria di Stignano e quello di San Matteo, e si conclude a Foggia, presso l’Incoronata, passando per San Giovanni Rotondo (la Chiesa di San Giovanni Battista e oggi la tomba di San Pio), Monte Sant’Angelo (la Grotta dell’Arcangelo) e Manfredonia (Santa Maria e San Leonardo di Siponto).
Il “culto di San Michele” è rimasto inalterato fino ai tempi nostri nonostante sia passato oltre un millennio e mezzo dall’apparizione al vescovo Lorenzo Majorano dell’Arcangelo di Dio.
La Tomba dei Genitori di Padre Pio e i resti mortali dell’americana Maria Pyle, benefattrice dei frati.
I genitori di Padre Pio, come noto, morirono a San Giovanni Rotondo nel 1929 (mamma Giuseppa) e nel 1946 (papà Grazio) in casa di Maria Pyle, di origini americane, figlia spirituale prediletta del Santo del Gargano. La struttura, ubicata in via Santa Vittoria Martire (Tel. 0882/456467), è visitabile tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30.
I genitori di San Pio e Maria Pyle riposano oggi assieme in una cappella costruita nel cimitero cittadino.
Per finire, la casa sorge nei pressi del Convento di “Santa Maria delle Grazie” ed è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni per il Piazzale Forgione.
San Marco in Lamis
San Marco, nota in tutta Europa per i suoi gioielli realizzati da secoli da bravissimi artigiani orafi, divenne ufficialmente città nel 1793, grazie ad un regio diploma, dopo essere stato dichiarato regio patronato nel 1782.
Durante le manifestazioni del Venerdì Santo si svolge per le vie del paese una singolare quanto caratteristica manifestazione, il trasporto per la via principale delle cosiddette “Fracchie”, ovvero grandi falò in legno a forma di cono, poggianti su ruote in ferro battuto.
Sono da visitare la Chiesa Matrice (più volte rimaneggiata) e, nel Bosco della Difesa di San Matteo, la Grotta di Montenero, profonda circa cento metri, che non ha nulla da invidiare a quelle più famose di Castellana. Un\’escursione va fatta anche presso il Santuario di Santa Maria di Stignano, con una stupenda facciata e ben due chiostri (Info: www.sanmarcoinlamis.com
A Borgo Celano, frazione di San Marco in Lamis ( a 4 km da san Giovanni Rotondo ) , c’è un luogo dove immergersi nel passato attraverso strutture e tecnologie attuali del Parco Nazionale del Gargano; un percorso interattivo interno al museo, per tuffarsi in un tempo e in uno spazio lontani milioni di anni.
Alla luce degli eccezionali ritrovamenti di orme di dinosauri rinvenute nel territorio di San Marco in Lamis, il museo propone pannelli illustrativi, filmati, diorami e ricostruzioni di luoghi basati su studi scientifici,al fine di preparare il visitatore al percorso esterno.
Nello spazio del parco infatti, è stato allestito un sentiero illustrato da percorrere, per poter vivere l’emozione dell’incontro con tracce reali, anche attraverso la ricostruzione di un habitat naturale e incontaminato, tra piante locali e specchi d’acqua, fra tracce e impronte, ci si potrà imbattere in creature (in dimensioni reali) vissute proprio su questo territorio 120 milioni dianni fa.( http://www.dinosauriborgocelano.it/ )
Note anche con il nome di “Isole Diomedee”, dal nome dell’eroe greco qui sepolto (stando alla legenda), le Tremiti rappresentano una delle più importanti riserve marine d’Europa e a giusta ragione sono state inserite nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano.
Abitate fin dalla preistoria, sono oggi meta di turisti e ricercatori e dal 1998 i suoi circa 400 abitanti sono “protetti” dalla figura di Padre Pio da Pietrelcina, dopo che una enorme statua bronzea realizzata dall’artista foggiano Domenico Norcia è stata posta dalla Provincia a guardia del suo splendido mare.
L’arcipelago delle Tremiti è abitato sono in due isole, San Domino e San Nicola, mentre prive di insediamenti umani recenti sono Crepaccio, Pianosa e Caprara.
Parecchi storici vogliono che Augusto vi imprigionò la consanguinea Giulia, mentre Carlo Magno vi esiliò lo studioso Paolo Diacono a lui avverso.
Peschici
Denominata “Perla del Gargano” assieme a Vieste, Peschici è certamente nota ai più non tanto per il suo splendido mare e per le sue interminabili e strette viuzze del centro storico, quanto per i 63 miliardi vinti al Superenalotto, che hanno letteralmente arricchito tanta gente che fino ad allora reggeva la propria economia sul turismo, sull’agricoltura e sulla pesca.
Città fortificata, munita di un poderoso castello (oggi rimaneggiato in malo modo) e di diverse torri di vedetta dislocate lungo la costa, è proprio per questo da secoli cronicamente isolata rispetto al resto del Gargano.
Le sue origini si fanno risalire al Medioevo. Alcuni documenti del 970 d.C. parlano di un certo comandante Seuripolo che, su insistenza di Ottone I, vi stabilì una comunità di Schiavoni, presto affiancata da una nutrita colonia dalmata chiamata a fronteggiare l’avanzata saracena
Vieste è il centro più importante del Gargano marittimo. Situata giusto al centro di una meravigliosa zona litoranea, caratterizzata da lunghe e larghe spiagge di sabbia dorata e dalla costa alta e rocciosa che ospita bianchi arenili, è anche una delle città più antiche di Capitanata.
La sua origine è sia storica che mitologica. Celebre è, infatti, la leggenda di Pizzomunno, che si identifica con un bianco monolito che si staglia per 25 metri all’inizio del bellissimo litorale che va incontro a Pugnochiuso. Secondo il mito Pizzomunno sarebbe stato, in realtà, un giovane tramutato in pietra dalle sirene, gelose del suo amore per la bella Cristalda.
L’antichità di Vieste è confermata dal ritrovamento di reperti archeologici venuti alla luce nel corso di vari scavi effettuati nel suo territorio (Info: www.viesteonline.it